Fino a quando potremo ignorare i segnali del Pianeta?
Un futuro rigenerativo inizia con il rispetto dei confini planetari
Il concetto di Planetary Boundaries (PB) rappresenta un quadro scientifico sviluppato da Johan Rockström e un team internazionale di scienziati per definire i limiti entro cui l'umanità può operare senza compromettere la stabilità del sistema terrestre. Questo approccio si fonda sull'analisi di nove processi fondamentali che determinano l'equilibrio planetario, come il cambiamento climatico, l'integrità della biosfera e i cicli biogeochimici. Il documento sottolinea l'importanza di mantenere la Terra entro condizioni simili a quelle dell'Olocene, un periodo climatico stabile che ha favorito lo sviluppo umano, e l'urgenza di agire per evitare il superamento di questi limiti, che rischierebbero di generare effetti catastrofici a livello globale.
I rischi che non possiamo più permetterci
Il PB identifica nove processi chiave che mantengono la stabilità del sistema terrestre, tra cui il cambiamento climatico, i cicli biogeochimici, la biodiversità, l’acidificazione degli oceani e la gestione delle risorse idriche, che determinano i limiti entro cui l'umanità può operare senza compromettere l'equilibrio planetario.

Il Superamento di tali Confini (sei dei quali sono già stati superati, inclusi cambiamento climatico, flussi biogeochimici e degrado della biosfera) scatenerebbe una catena di effetti negativi tali da mettere a rischio la stabilità del pianeta e la vita umana.

Il concetto di PB, inoltre, sottolinea ulteriori aspetti legati al mantenimento della stabilità del sistema terrestre, come per esempio:
  • Effetti della violazione simultanea: la violazione contemporanea di più confini può causare feedback a cascata, amplificando i rischi globali e riducendo la resilienza degli ecosistemi vitali.
  • Interconnessione tra cambiamento climatico e biosfera: il cambiamento climatico e l'integrità della biosfera sono strettamente legati, con rischi che potrebbero causare irreversibili trasformazioni ecologiche, come la perdita di foreste pluviali e la modifica dei biomi terrestri.
  • Necessità di governance planetaria: è essenziale ripensare la governance globale per una gestione equa e sostenibile delle risorse naturali, integrando i PB nelle politiche internazionali.
  • Relazione con l’economia: i PB supportano teorie economiche come la Teoria della Ciambella di Kate Raworth, che propone un modello economico sostenibile che rispetti i limiti ecologici e sociali.
  • Necessità di monitoraggio continuo: è cruciale aggiornare regolarmente le analisi dei Confini Planetari e sviluppare modelli avanzati di osservazione per gestire gli effetti cumulativi delle violazioni e prevenire danni irreversibili.
Non è solo una questione scientifica
Lo studio sottolinea l'urgenza di una cooperazione globale per ristabilire i confini planetari e promuovere un futuro sostenibile. La Teoria della Ciambella di Kate Raworth, che propone un modello economico che rispetta i limiti ecologici e sociali, si integra perfettamente con il concetto dei Planetary Boundaries (PB).

Secondo questa teoria, l’economia dovrebbe operare entro un “limite massimo planetario” per non compromettere l’ambiente e un “minimo sociale” per garantire il benessere umano.
Inoltre, l’approccio della giustizia ambientale, come evidenziato dal concetto di Regg3, è essenziale per assicurare che tutte le persone abbiano accesso equo alle risorse naturali, senza superare i confini ecologici fondamentali.

Il concetto dei Planetary Boundaries, unito alla Teoria della Ciambella e ai principi di giustizia ambientale, ci ricorda che oggi sostenibilità non significa solo “fare meno danni”, ma creare valore equo, misurabile e rigenerativo.

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