La verità scomoda dietro alle filiali del Gruppo Armani
Lo sfruttamento lavorativo e il Greenwashing nell’industria della moda
Fonte: Euronews
Data: 06/11/24
Il 6 aprile 2024, il tribunale di Milano ha posto sotto amministrazione giudiziaria la Giorgio Armani Operations, una delle principali filiali industriali del Gruppo Armani. Le accuse riguardano il mancato controllo sulle condizioni di lavoro delle aziende subappaltatrici coinvolte nella produzione di articoli di lusso come borse e cinture.

Queste piccole aziende, principalmente situate nella periferia di Milano, sono accusate di sfruttamento della manodopera e gravi violazioni dei diritti dei lavoratori. Il caso ha sollevato nuove preoccupazioni sulle pratiche di greenwashing nell'industria della moda, mettendo in luce l'importanza di una gestione responsabile e trasparente delle filiere produttive.
Impatti Negativi sui Diritti Umani
Secondo le indagini, le aziende subappaltatrici utilizzavano manodopera sottopagata, composta principalmente da lavoratori cinesi, pagati tra 2 e 3 euro all'ora per turni di lavoro che raggiungevano le 10 ore al giorno, sette giorni su sette. Le condizioni di lavoro nei capannoni erano disumane: i dipendenti vivevano all'interno degli opifici, spesso in locali privi di misure di sicurezza adeguate e con sistemi di sorveglianza per monitorarli costantemente. Non solo i lavoratori erano sfruttati, ma erano anche esposti a sostanze chimiche pericolose, aumentando i rischi di incidenti sul lavoro.

Questo scenario mette in evidenza come una catena di subappalti poco trasparente possa alimentare fenomeni di sfruttamento e violazione dei diritti umani, minando la fiducia nei confronti dei grandi marchi che non esercitano un controllo rigoroso su tutte le fasi della loro filiera produttiva.

Soluzioni collaborative per Filiere Etiche
Il caso Giorgio Armani dimostra la necessità di un intervento più profondo e sistematico per garantire che le aziende rispettino standard etici lungo tutta la catena di fornitura.

Regg3, con il suo approccio rigenerativo, può giocare un ruolo cruciale in questo contesto come facilitatore tra le aziende, offrendo strumenti per valutare e migliorare l'impatto sociale e ambientale delle loro attività. Questo include:
  • Identificazione delle opportunità: attraverso una mappatura sistemica dei contesti territoriali e settoriali, Regg3 aiuta a individuare opportunità di investimento a impatto positivo.
  • Valutazione e reporting dell'impatto: il modello di Regg3 fornisce una valutazione continua delle pratiche aziendali in termini di impatto sociale e ambientale, garantendo un monitoraggio costante e una maggiore trasparenza.
  • Creazione di sinergie: promuovendo collaborazioni tra aziende sostenibili e non, Regg3 contribuisce a sviluppare un'economia rigenerativa in cui le attività possono mitigare il loro impatto negativo.
In questo modo, Regg3 può prevedere casi di greenwashing, supportando le aziende nella creazione di valore economico, sociale e ambientale a lungo termine.
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